Presentazione del Direttore
Imparate ad amare l’Arte in voi stessi e non voi stessi nell’arte
Come può apparire romantica e “antica” la raccomandazione di Stanislawski ai suoi allievi attori di più di un secolo fa. In realtà non lo è affatto, perché questa frase potrebbe avere la stessa valenza anche per i primissimi uomini che interpretarono un ruolo fin dalla nascita del Teatro e della primitiva comunicazione artistica e religiosa.
Ed è stato cosi per più di venti secoli…
Il fenomeno che ci interessa però, è che il mestiere dell’attore, in cui, secondo Stanislawski, non ci si deve compiacere di se stessi, ma sentirsi parte di una categoria altamente rappresentata nell’Arte, ha avuto nell’ultimo secolo una trasformazione epocale, parallela a quella sociale e tecnologica dell’umanità, a livello mondiale.
“Dal Teatro Greco a TikTok” potremmo intitolare il percorso di questo mestiere che dalla Skenè greca in più di venti secoli ha visto la nostra categoria trasformarsi molteplici volte fino ad arrivare alla figura in cui l’attore diventa autore interprete regista scenografo di un messaggio di comunicazione globale, che anche nella sua divulgazione è così lontano dall’antico rito dionisiaco.
E’ comunque un fenomeno che va considerato, compreso, e interpretato per ricavarne gli elementi di riflessione sul nostro lavoro tradizionale e sul come fare per condurre la conoscenza dell’Arte Drammatica nei suoi itinerari formativi classici senza farci troppo preoccupare dalle ultime moderne metodologie che lasciano piena autonomia alla libera creatività delle generazioni più giovani che si servono dell’arte della comunicazione, senza forse conoscerne le basi storiche e culturali. E’ un balzo in avanti che va considerato da chi nel 2021 si vuole occupare di formazione Artistica.
Per questo io e i miei compagni di lavoro della nuova Accademia siamo arrivati alla conclusione che una scuola di formazione teatrale deve interessarsi in primo luogo a questa trasformazione e unendo le esperienze tradizionali a quelle da individuare nelle nuove necessità espressive, cercare di offrire delle nuove proposte, non disgiunte dalle antiche, per costituire una piattaforma in cui tradizione e curiosità per le nuove espressioni artistiche convivano in armonia e energia.
Al fine di far luce sulle esigenze di quel non esiguo numero di giovani e non, alla ricerca di una propria collocazione nel mondo dello spettacolo e della comunicazione.
La figura dell’attore sempre così presente e testimone delle trasformazioni sociali nella storia dell’umanità ha subito un’ impennata formidabile negli ultimi decenni…
Per secoli la nostra categoria si è basata sulla parola, sul gesto e la mimica per raccontare gioie e disagi, passioni e tormenti attraverso l’esaltazione dei sentimenti umani per far riflettere l’altra parte degli attori, quelli riceventi il messaggio e coinvolti attivamente, il Pubblico.
Questa funzione non è mai cambiata e mai cambierà. Sono cambiati i luoghi, gli spazi, dall’anfiteatro greco a quello romano, dalle strade e dalle piazze dei girovaghi trovatori, alle chiese e ai conventi, dalle sale ridotte a quelle rinascimentali e barocche, insomma in ogni luogo dove uno, o due “comici” almeno, potessero stendere un tappeto, allestire fortunosamente una pedana, illuminarla magari e raccontare una storia per far piangere, ridere, riflettere attraverso le parole di un Poeta o addirittura le proprie.
E tutto questo attraverso grandi trasformazioni politiche e sociali, nelle quali la categoria ha anche subito vessazioni, umiliazioni e estromissioni, fino alla più scandalosa: la sepoltura negata in terra consacrata!
Ma ha anche vissuto importanti trasformazioni di drammaturgia… Quanta strada dalla tragedia greca al teatro borghese.
Fino alla seconda metà dell’ottocento la figura dell’Attore è vissuta e cresciuta con coerenza e continuità.
Poi improvvisamente e precipitosamente: Cinema, muto e poi sonoro, Radio, Cinema straniero da editare in lingua italiana, doppiaggio, televisione, fiction e varietà, teatro per bambini e ragazzi, teatro “civile” e di narrazione, pubblicità, intrattenimento radio televisivo, comunicazione web… TikTok!
E’ evidente che alla luce di questi cambiamenti anche la formazione dell’attore deve trovare un modo per cambiare…
Io e i miei compagni abbiamo considerato questa inderogabile trasformazione.
Una Accademia diffusa, negli spazi ma anche nella didattica (che potete leggere nel sito) e che nella sua struttura tenga conto di queste nuove esigenze del lavoro dell’attore, con nuove proposte, ma anche rispetti la sua formazione tradizionale, nel pur sempre valido metodo antico.
Dal ditirambo, alla Commedia dell’arte, al cinema, alla televisione e.. alla Web tv.
Una scuola con radici antiche per una nuova Accademia!
Mario Brusa
Direttore Artistico